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La Depressione
La depressione è un quadro patologico complesso e vasto, e occorre quindi saperla distinguere distintamente dalla semplice malinconia o ennuie de vivre
Secondo il DSM-IV, per poter parlare di vera e propria depressione, devono essere presenti almeno tre sintomi tra quelli qui sotto elencati e durare per più di quindici giorni, in maniera costante e continuativa:
- umore depresso e tendenza al pianto, anche senza apparente motivo, specie nelle prime ore della giornata
- mancanza di energia, sensazione di spossatezza
- apatia, abulia, diminuzione della volontà e dell'iniziativa
- diminuito interesse per le normali attività quotidiane e lavorative
- pensieri ossessivi di inefficacia, sconfitta, inadeguatezza e paura per il proprio futuro
Oltre a questi tipici sintomi psicologici, sono spesso presenti manifestazioni fisiche, come inappetenza, mancanza di sonno oppure ipersonnia, mal di testa, disturbi gastrointestinali e sessuali (inibizione del desiderio, diminuita attività sessuale, anorgasmia). Frequentemente, alla depressione si associa un quadro ansioso con apprensione, attacchi di panico e talvolta pensieri ossessivi-compulsivi. Ogni crisi depressiva, tuttavia, si differenzia per vari aspetti e per la personalità del soggetto.
Taluni possono presentare una percentuale di calo umorale più alta rispetto ad altri che invece evidenziano maggiori sintomi ansiosi. Ciò che accomuna è però la sensazione di sentirsi presi in un vortice ingovernabile, che arriva a controllare tutti i pensieri e impedisce di gestirli normalmente, dando ad essi la reale importanza. E' possibile che in tutto questo momento di disorientamento possano ritornare al conscio antichi traumi non superati e paure non adeguatamente trattate nel passato.
La depressione, a seconda dei tratti caratteriali prevalenti, può essere di tipo persecutorio se si ha la convinzione che la propria condizione sia stata determinata dalla diretta azione negativa delle persone che si hanno intorno; narcisistica se invece ciò che si sente più penoso è il fatto di perdere a poco a poco la propria autostima e l'immagine che si presenta al mondo, diventata deteriorata e non più in auge come un tempo.
Per quanto riguarda l'eziologia della depressione, nella maggior parte delle casistiche essa è di tipo reattivo: insorge infatti dopo un trauma, una perdita reale o fantasmatica, o a seguito di abbandoni affettivi e repentini.
Si parla invece di depressione endogena quando alla luce dei fatti, non si è in grado, almeno apparentemente, di individuare una o più cause scatenanti certe.
Un' altra importante distinzione che deve essere fatta è quella tra depressione mono-polare e bi-polare. Nel primo caso si hanno prevalentemente un umore depresso, crisi di pianto, ipersonnia, inappetenza e rallentamento generale psico-motorio, con relativo calo delle capacità attentive. Si è invece in presenza di depressione bipolare quando si alternano crisi depressive a momenti di iperattività, mania, euforia e megalomania con sensazioni di grandezza di sé.
Le cause che scatenano questa complessa patologia non sono certe, ma sicuramente si può supporre che contribuisca una certa predisposizione genetica alla fragilità emotiva, esacerbata da non ottimali condizioni ambientali, oltre a naturalmente situazioni traumatiche che possono insorgere nel corso della propria vita, di qualsiasi intensità esse siano.
Di depressione però si guarisce, basta avere fiducia e procedere nella giusta modalità. Prima di tutto, mai perdersi d'animo e ricorrere al fai da te, in quanto si creerebbero solo ulteriori danni. La cosa migliore è rivolgersi ad un serio professionista, in grado di intraprendere un adeguato percorso di psicoterapia, in cui l'obiettivo principale sarà quello di individuare la causa della propria sofferenza, che sia conscia o inconscia, e offrire al paziente i giusti mezzi per poterla gestire.
Spesso si sottovaluta il fatto che questa condizione può essere tramutata in preziosa risorsa, per cambiare e migliorare il proprio punto di vista e le modalità di relazione.